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I “minimondi” di Morgan Ruben

di Naike Cogliati

Terra è il prodotto nato dalla consapevolezza che le cose belle vanno protette e curate per assicurarne la lunga vita.

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Il rapporto tra uomo e ambiente è oggi uno degli argomenti che merita più considerazione. Le notevoli trasformazioni compiute dall’uomo a danno dell’ambiente hanno portato ad una contaminazione per certi versi irreversibile dei tre i livelli terrestri, aria-suolo-acqua.

Morgan Ruben Jansen op de Haar tramite Terra trova un metodo originale, unendo la biologia al design, per conservare e valorizzare le specie in via di estinzione. Usa appositi cilindri di vetro borosilicato soffiato dagli artigiani del laboratorio di vetro dell’Università di Utrecht, dalla quale proviene per formazione,
per racchiudere piante in miniatura.

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L’interesse per il mondo della natura in microscala e la combinazione dei materiali naturali con le nuove tecnologie lo hanno ispirato nella creazione di microambienti che fondono il naturale e l’artificiale, mondi in miniatura che offrono rifugio alle cose rare e belle, dalle orchidee alle più piccole piante carnivore.

La maggior parte delle piante proviene da foreste pluviali tropicali, altre da zone umide tropicali e dalla savana, luoghi che necessitano fortemente di essere salvaguardati.
Una volta “incapsulati” nel vetro li integra con ottone e legno di castagno per creare il basamento e led o oled per illuminarli.

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La natura non è solo osservabile attraverso il vetro ma è possibile interagirci tramite appositi strumenti in ottone per prendersene cura, effettuando la manutenzione e la pulizia della stessa.

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Con Terra la natura più rara è a portata di mano!

 

 

Nuovi materiali per costruire il domani

Intervento di Marinella Ferrara, coordinatore di MADEC, al Forum del Design, il primo appuntamento prosumer dedicato al Design Thinking.

L’evento si è tenuto il 21 ottobre 2014 nell’ Auditorium di Palazzo Lombardia a Milano. Un’intensa giornata di incontri, di riflessione e di lavoro in cui imprenditori, designer, giornalisti e opinion leader hanno affrontato il tema del Design come paradigma della cultura contemporanea e media tra gli oggetti
e le persone.
Nuovi materiali per costruire il domani è il titolo del workshop di idee dedicato ai nuovi materiali per il design e l’architettura, e all’innovazione progettuale che sperimenta e interpreta i nuovi materiali.
Marinella Ferrara, coordinatore di MADEC, nel suo intervento ha delineato il futuro del progetto con i materiali smart, che offrono un’interazione aumentata con il fruitore aprendo nuove sfide al design  che caratterizzeranno il nostro futuro.

Italian Material Design: imparando dalla storia

Dicembre 2014. Arriva il numero 4 della rivista AIS/Design: Storia e ricerche edito dall’Associazione degli storici italiani del design. Il numero tematico è dedicato al “design dei materiali” letto nell’evoluzione storica della cultura del progetto industriale, e non solo, in Italia e curata da Giampiero Bosoni e Marinella Ferrara.

Un numero particolarmente ricco di contributi, scoperte e spunti di riflessione sulla cultura del design e la cultura dei materiali, basati in gran parte su documenti d’archivio inediti, che riportano la storia di piccole e grandi aziende ma anche episodi dell’eccellenza artigianale di diverse aree geografiche italiane nell’arco del novecento.

Prendendo in esame oltre che gli oggetti e i progettisti, anche la storia delle imprese con le capacità tecniche e gli interessi produttivi, e l’insieme di pratiche relazionali e comunicative, dibattiti, scritti e discorsi, questo n. 4 di AIS/design dimostra la definizione di una modalità del sistema del design italiano che ha contribuito a esprimere una propensione all’interpretazione del sapere tecnico, generando innovazione sia linguistica sia d’uso, e financo a costruire un mito di questa capacità di interpretare materiali e tecnologie produttive.

Ci auguriamo quindi che tale percorso temporale, per tappe eterogenee di diversa entità, carattere e dimensione, costituisca uno stimolo a sviluppare presto, in altre occasioni, altre prospettive di ricerca, ancora più ampie e articolate, sul rapporto storico della cultura del design italiano, e non solo, con il valore dei materiali in un rapporto sia tecnico, sia estetico che simbolico.

http://www.aisdesign.org/aisd/storiaericerche

 

Magnetic Sponge

di Naike Cogliati

Morbida, porosa e catalizzante, la spugna Nanotech è una materia plastica sintetica, espansa, elastica e flessibile, che ha l’eccezionale capacità di assorbire gli oli dispersi nell’acqua.
Una spugna, dunque, che può risolvere il grave problema della contaminazione dei mari per effetto dei trasporti su acqua e degli incidenti petroliferi.

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Granelli di design

di Naike Cogliati

Un materiale che si trova in grandissime quantità sulla terra sta destando particolare interesse nei confronti dei designer che credono nell’ecosostenibilità, la sabbia.
Due sono gli approcci attraverso i quali viene preso in considerazione questo tanto comune materiale.
Tre sono i designer che hanno interpretato le sue potenzialità.

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Design di TERRA

di Naike Cogliati

Terra è una collezione di prodotti riutilizzati in terra e fibre naturali, composta di piccoli arredi, dalla forma semplice e contemporanea, al 100% biologici; sono oggetti che rispecchiano il territorio nel quale sono stati realizzati e possono essere costruiti ovunque utilizzando unicamente terre locali e residui agricoli. La produzione non richiede alcun tipo di energia, se non quella fisica, non inquina e gli oggetti possono essere rinnovati, cioè rimodellati.

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