I tessuti prendono vita

di Naike Cogliati

Animated Textiles è il progetto nato nel 2012 da un workshop presso la Scuola svedese tessile dell’Università di Borås.
Il workshop aveva come obiettivo l’esplorazione delle combinazioni tra i polimeri elettroattivi morbidi (EAP), noti anche come elastomeri dielettrici (a base di silicone o acrilico), e sistemi tessili leggeri al fine di creare superfici o strutture animate.

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I polimeri elettroattivi sono “materiali che si muovono”, contraendosi e espandendosi significativamente in lunghezza o in volume, in risposta a stimoli elettrici. Reagiscono anche a pochi volt, sono buoni conduttori perché contengono ioni come il sodio anche se la loro robustezza è piuttosto scarsa. Sono altamente attrattivi per la loro bassa densità ma la caratteristica forse più interessante consiste nella la loro abilità a produrre forti spostamenti ed emulare i muscoli naturali.

Tra i primi prodotti legati alla tecnologia degli EAP vi sono quelli che applicano il brevetto “artificial muscle” della SRI international, un laboratorio di ricerca no-profit con sede in California che ha contribuito al lancio di  Artificial Muscle Incorporated per lo sviluppo di prodotti di consumo elettronico di tipo aptico.
Dalla sfida lanciata dal ricercatore Yoseph Bar-Cohen, per la costruzione del primo braccio robotico guidato, che avrebbe potuto competere a braccio di ferro con un braccio umano, oggi i polimeri elettroattivi vengono sempre più utilizzati in campi evoluti come l’aerospaziale, grazie alla loro bassa densità con un’alta capacità di sollecitazione, molto più alta delle rigide e fragili ceramiche elettroattive e in quello delle strutture gonfiabili (come per esempio i palloni che fungono da dispositivi di ammortizzamento quando un aero-robot atterra) grazie alla flessibilità. Sono stati utilizzati anche in campo biomedico nei sistemi bionici e negli attuatori, in particolare nell’attuatore di McKibben.

Tornando ad Animated Textile, il workshop ha visto la partecipazione di dodici designer, studenti di master o dottorandi di ricerca (Astrid Mody, Delia Dumitrescu, Felicia Davis, Una Baldvinsdottir; Joanne Kowalski, Inese Parkova, Emelie Johansson, Riikka Saarela; Christina Maschke, Stella Katsarou, Nilla Berko, Justien De Bus), guidati dai ricercatori Ivana Damjanovic e Manuel Kretzer.
Dopo aver analizzato le tecniche di fabbricazione di questi speciali polimeri, il team si è occupato di realizzare delle strutture tridimensionali che integrassero gli EAP a fibre tessili ottenendo così membrane dotate di movimento, o meglio reattive a sollecitazioni elettriche.

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Le superfici animate dimostrano il comportamento reattivo e le deformazioni degli EAP dando prova delle potenzialità di questi materiali per future applicazioni e scenari sperimentabili nel campo del tessile.

Dal traspirare dei tessuti al “respirare” di queste sperimentali strutture tessili, senza dubbio una prospettiva futura notevole.