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Clear Wood, il nuovo appeal del legno

di Naike Cogliati

Potreste mai immaginare di usare il legno per produrre celle solari trasparenti? Ebbene sì, fra qualche anno sarà possibile e nel frattempo un team del KTH Reale Institute of Technology di Stoccolma sta mettendo a punto il cosiddetto ‘legno trasparente’, ovvero un tipo di impiallacciatura in cui il componente delle pareti cellulari viene spogliato chimicamente.

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Non a caso tutto ciò avviene in Svezia,  la mecca del legno, l’unico paese in cui il 90% delle case sono di legno e in cui il trattamento di quest’ultimo è divenuto una cultura.

L’esperto di biomateriali Lars Berglund, ricercatore guida del team, ha ideato una tecnica per creare un legno trasparente con una trasmittanza ottica dell’85% e facile da produrre a livello industriale.
La “magia” avviene nel momento in cui dal legno viene rimossa chimicamente la lignina, un polimero organico responsabile del colore giallognolo del legno che insieme alla cellulosa costituiscono le pareti cellulari, le quali assorbono la luce.

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Il legno diventando, a seguito del processo, di colore bianco, necessita successivamente una modifica della sua struttura nanoscopica per ottenere l’effetto trasparente.
Attraverso l’aggiunta del metilmetacrilato prepolimerizzato (PMMA), un polimero a ridotta tossicità, viene modificato l’indice di rifrazione del materiale, per cui, a seconda delle applicazioni richieste, sarà possibile variarne la trasparenza.

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Gli studiosi statunitensi della University of Maryland hanno tentato invece con la resina epossidica, ottenendo un materiale da quattro a sei volte più resistente e che ha permesso di usare i tessuti del legno che trasportano la linfa, dopo averli riallineati verticalmente, come passaggi per filtrare la luce.

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Nel materiale così ottenuto è possibile osservare il floema e lo xilema, i due tessuti che nei vegetali hanno il compito di trasportare le sostanze nutritive, la linfa grezza nel caso dello xilema, la linfa elaborata nel caso del floema.

Tramite tale processo si mantiene quindi la struttura portante del legno, lo si rende trasparente, e allo stesso tempo più forte.
Il legno potrà così soppiantare l’uso del vetro tradizionale a base di silicio e diventare ancora più vantaggioso per la sua intrinseca resistenza, tenacità, bassa densità e bassa conducibilità termica.

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Pensiamo anche all’uso del legno per le finestre, i pannelli solari, ma soprattutto come principale componente edilizio per la costruzione di abitazioni a minore impatto ambientale.
Si tratta infatti di un materiale dal forte isolamento termico, non completamente trasparente ma comunque in grado di garantire il passaggio di una grande quantità di luce e di conseguenza l’efficienza energetica dei vari dispositivi eco-compatibili che aumenterebbe del 30%.

Un vecchio e antichissimo materiale che, ripensato e “annegato” nella tecnologia, diventa più forte dell’acciaio ma notevolmente più leggero di quest’ultimo.
Resta allora da chiedersi se abbiamo bisogno che questo nuovo materiale soppianti totalmente l’uso del vetro; di certo i presupposti sono molto buoni, ma solo il tempo e gli sviluppi futuri ci diranno se questa innovazione avrà davvero successo.

MARBLE VISIONS. MATERIAL DESIGN FOR LIVING FUTURES.

GLI STUDENTI DI DESIGN DEL PRODOTTO PROGETTANO INEDITE VISIONI SU PIETRE, GRANITI E MARMI IN COLLABORAZIONE CON L’AZIENDA CAMPO MARMO

di Stefano Parisi

Eterni, statici, freddi. Marmi, pietre e graniti sono spesso considerati materiali caratterizzati da un’identità ben consolidata e immutabile. Tuttavia grazie allo sviluppo di tecniche produttive, come le sempre più diffuse tecnologie a controllo numerico, e all’integrazione del processo creativo è possibile ampliarne le possibilità espressive, conferendo una nuova dimensione esperienziale e identitaria e stravolgendo le convenzioni.

Questo approccio è stato il fulcro del workshop “Marble Visions. Material Design for Living Futures” che tra il 2 e il 6 maggio si è tenuto presso il Politecnico di Milano in collaborazione con MADEC e l’azienda siciliana Campo Marmi di Giovanni Campo che da quattro generazioni si occupa di lavorazioni di materiali lapidei locali, nazionali e internazionali per l’edilizia e che sotto la guida del figlio Giuseppe si è posta una nuova sfida: la produzione di una collezione di arredi e complementi in materiali lapidei per l’abitare contemporaneo in cui ricerca per il futuro e tradizione siano coniugati.
46 studenti del Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale, provenienti da 9 nazionalità diverse, sono stati guidati in cinque intense giornate dai docenti Prof.ssa Marinella Ferrara e Prof. Vincenzo Castellana e dal tutor Stefano Parisi.

Punto di partenza dei progetti: il materiale.

1. samples tasting

4. laboratotio

“Un’attività fondamentale nel workshop è stata sottoporre agli studenti i campioni di materiali” spiega la docente e coordinatrice del workshop Marinella Ferrara “Interagendo con i diversi materiali gli studenti hanno potuto conoscerne in modo diretto le proprietà tecniche e le qualità sensoriali comprendendone i limiti e le possibilità”.
A partire da questo momento di scoperta dei materiali gli studenti sono stati guidati nello sviluppo e definizione di “visioni materiche” allo scopo di narrare, plasmare e caratterizzare i materiali lapidei secondo inedite modalità espressive in grado di esaltare la sensorialità dei materiali al fine di creare un’esperienza ricca, stimolante ed emozionante.

2. revisioni

3. laboratorio

Parallelamente gli studenti hanno portato avanti un processo di analisi del vivere contemporaneo, evidenziando criticità e possibilità e prevedendo futuribili comportamenti e contaminazioni. Esito del workshop sono 13 collezioni di complementi d’arredo che intendono essere potenziali generatori di nuovi comportamenti assecondando azioni emergenti e rituali codificati o in mutazione nel paesaggio domestico contemporaneo nell’indoor e outdoor. Durante l’ultima giornata di workshop i progetti sono stati presentati all’azienda Campo Marmo.

“È notevole la creatività applicata dagli studenti e che ha permesso di generare idee fresche e innovative sia tecnicamente che esteticamente” affermano Giovanni e Giuseppe Campo sottolineando il valore del contributo che giovani professionisti e studenti di design possono offrire a un’azienda di piccole-medie dimensioni e auspicando di proseguire in questa direzione”

6. esame

5. esame

7. esame

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9. esame

10. esame

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Stone Reinforced Ecoconcrete Open innovation project

Le Idee e la Materia 2016 presenta:

Stone Reinforced Ecoconcrete
Open innovation project

Giovedì 12 maggio 2016 | ore 14,30 – 17,00
Aula Gialla / 4° piano | Politecnico di Milano / Dipartimento di Design | via Durando 38/A / Milano – Bovisa

All’evento sarà presentato il progetto per lo sviluppo di un nuovo composito a base di fibre in basalto. Obiettivo dell’incontro è valutare l’interesse di più partner alla partecipazione e al finanziamento della prima fase di lavoro che si concluderà nel novembre 2016.

Programma

ore 14.30
Introduzione del gruppo di lavoro e presentazione partecipanti
prof. Marinella Ferrara (Politecnico di Milano / MADEC)

Interventi / collegamento con
Elisa Tonda (Head of the Business and Industry Unit in the UNEP Division of Technology, Industry and Economics Sustainable Consumption and Production Branch
Lucia Chierchia (Open Innovation Director Electrolux Group

Presentazione del progetto
Enrico Benco (GS4C)
prof. Giulio Ceppi (Politecnico di Milano / MADEC)
Intervento di
prof. Roberto Frassine (ASSOCOMPOSITI)

ore 16,00
Break

ore 16.15
Call for participation

ore 17,00
Chiusura lavori

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LOCANDINA

INVITO

 

Un anno all’insegna della matericità. Curiosità dal Salone del Mobile 2016

di Naike Cogliati

Il Salone del Mobile 2016 l’ha riconfermato! Nella contemporaneità sono i materiali con le loro caratteristiche, espressioni e identità a dare valore e significato a tutto quello che vediamo e tocchiamo. Oggi i consumatori, sempre più evoluti ed esigenti, non si accontentano di un prodotto che funziona, ma esigono soddisfazione e piacere. Riconoscono l’importanza della dimensione espressivo-sensoriale degli oggetti. Da qui il diritto, da parte dei materiali, di fare la parte del leone per conquistare ampi spazi in tutti i settori.  Da qui la scelta di molte aziende che puntano su materiali innovativi per l’innovazione di prodotto. Da qui la caccia ai materiali da parte dei designer e la scelta del Cosmit di proporre i materiali come tema portante del Salone Satellite nel 2016.
Di seguito cinque novità dal mondo del design.

Carte da parati dinamiche
Nuove influenze materiche hanno modificato il modo di concepire le carte da parati per caratterizzare in modo incisivo gli spazi interni in cui verranno applicate. Lamine di metallo sottili come garze sono applicate sul materiale di supporto dando vita ad incredibili effetti tridimensionali, illusioni ottiche, lucenti arcobaleni, infiniti riflessi e ologrammi. Sono gli stessi bagliori a trasmettere sensazioni di dinamismo e sfondamento dello spazio.

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Non mancano altre applicazioni materiche: sughero, bambù, tabacco, fili d’erba, cortecce, foglie in rilievo per le carte da parati in materiali naturali; fogli metallici ossidati, incisi o goffrati per quelle metalliche; fibre floccate (di raion alle quali viene applicata una carica elettrostatica per farle raddrizzare e dare un effetto vellutato)  incollate al materiale di supporto per quelle ad effetto soffice; fibre intrecciate (cotone, seta, lino, feltro, raffia, corda, piume) su carta o tessuto per effetti tessili; strati di vinile goffrato per quelle ad effetto pelle; perline di vetro per quelle luminescenti; e poi pieghe, grinze, materiali sgualciti e stropicciati, venature e plissettature.

La resina a nobilitare il legno
Riva1920 con Cube, presentato al Salone del Mobile 2016, fonde insieme tradizione e contemporaneità per ridare nuova vita a un legno risalente a 48.000 anni fa. Un tavolo che esibisce un antichissimo top in legno, Kauri, nel quale è stata colata e lucidata a mano una resina trasparente. Il cliente ha la possibilità di acquistare un pezzo unico personalizzabile a suo piacimento in cui convivono quasi naturalmente due materiali che si compensano a vicenda. Il tavolo è completato da una base in ferro naturale con saldature a vista, che sembra sollevare e tenere in sospensione il top senza intaccarne la bellezza delle sue venature.

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Arredi 100% sughero
L’idea di Paola Navone, per i nuovi arredi outdoor presentati al Salone del Mobile 2016 da Gervasoni, è proprio quella di usare questo noto materiale riciclabile al 100% per produrre poltroncine, tavolini e sedute dalle linee sagomate e arrotondate. La linea Cork è realizzata attraverso un procedimento di pressa a vapore che trasforma le resine naturali del materiale in strato protettivo contro gli agenti atmosferici. Un materiale quindi naturale, resistente e idrorepellente che si presta a svariate applicazioni e che nelle sue forme richiama le calde e rilassanti ambientazioni del Mediterraneo.

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Sughero per cucinare
Rimanendo sempre in tema sughero, un’altra designer si è cimentata nell’utilizzo di questo poliedrico materiale. May Kukula ha sviluppato gli Hotpot in porcellana o sughero, contenitori per inserire pentole, terminare cotture e sostituire piatti di portata, che principalmente ottimizzano il calore durante la cottura dei cibi. Hotpot è un dispositivo progettato per i pasti dalla cottura lenta che incoraggia le persone a cambiare il loro modo di cucinare. Il cibo dopo essere stato scaldato sul fuoco viene messo nella ciotola di ceramica all’interno nel contenitore di sughero che prosegue a mantenerlo caldo fino a cottura ultimata. Le proprietà isolanti del sughero permettono infatti al cibo di mantenere alte temperature per molto tempo dopo essere stato rimosso dalla fonte di calore. Questo procedimento di preparazione dei cibi, permette di risparmiare energia elettrica e di non utilizzare il forno. La dimensione e la forma rotonda del piatto ceramico caldo inserito nel suo morbido “packaging” invita l’utente a mettere in tavola la cena servendola direttamente nei contenitori utili alla sua preparazione.

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L’agar agar per la produzione di oggetti e packaging
L’agar agar è un’alga commestibile gelificante, estratta dalla bollitura di vari tipi di alghe rosse successivamente disidratata, che viene utilizzata congelata o pressata nella tradizionale cucina giapponese. I designer giapponesi Amam con il loro progetto Agar Plasticity hanno scelto tale alimento per la creazione di piccoli prodotti presentati al Fuorisalone 2016 presso lo spazio Lexus-Torneria. Una bioplastica stimolante, trasparente e fortemente malleabile. L’agar agar ha la grande potenzialità di diventare gelatina alla temperatura di 30-40°C e termoreversibile una volta raggiunti gli 85-90°C. Utilizzata per packaging ecologici funge da sostituto della plastica e risolutore dei problemi, sempre attuali, dello smaltimento dei rifiuti. Venduta allo stato secco si presenta porosa, con una struttura estremamente leggera, nonostante il volume, e ciò fa subito pensare al suo utilizzo nel campo degli imballaggi, che essendo biodegradabili non diventano successivi rifiuti da riciclare.

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Anche se, a volere obiettare, questo parrebbe uno spreco di risorsa alimentare.

SEMINARI DI FONDAMENTI DEL PROGETTO

Manuela Celi
Marinella Ferrara
con il contributo di MADEC

Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale
Laboratorio di Teorie e pratiche del Progetto | sez. P5
Aula CT 65 | Campus Bovisa | Scuola del Design | Politecnico di Milano

PROGRAMMA

PDF programma

22 marzo ’16 – h 9.30
Chiara Lecce, PhD Politecnico di Milano, MADEC
Franco Albini: il design e la materia tra tradizione e innovazione

5 Aprile ’16 – h 9.30
Emilio Tremolada, Fotografo
Fotografare il design 1926-2016

19 Aprile ’16 – h 9.30
Stefania Piotti, Esperta di Culture Orientali
Vuoto e materia nel design giapponese

10 maggio ’16 – h 9.30
Anna Cecilia Russo, Estetologa, giornalista e curatrice, PhD alla Sorbonne
La sedia tra comunicazione ed estetica

17 maggio ’16 – h 9.30
Sara Ferrari, designer
Design Ingredients

24 maggio ’16– h 9.30
Stefano Parisi, designer
Materials Design

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I mille e uno usi del grafene

[:en]di Naike Cogliati

Come sappiamo, il grafene è un materiale estremamente leggero con eccezionali proprietà meccaniche.
E’ 100 volte più forte dell’acciaio, come conduttore di elettricità funziona meglio del rame, è un eccellente conduttore di calore, quasi trasparente, ma così denso che nemmeno l’elio riesce ad attraversarlo.

Vediamo ora qualche applicazione pratica per capire meglio le sue potenzialità. Continue reading I mille e uno usi del grafene

SuNight, Pocket-Sun, Accordion Light: il progetto di tesi di Naike Cogliati selezionato nella categoria Targa Giovani e pubblicato nel volume ADI Design Index 2015!

ADI ogni anno compie una selezione severa su tutta la produzione italiana: dei 758 prodotti presentati alla selezione di quest’anno solo 150 sono stati prescelti per candidarsi al prossimo Compasso d’Oro ADI, di cui ADI Design Index è la preselezione. A questi prodotti si aggiungono 23 progetti di studenti delle scuole italiane di design che concorrono in un apposito settore – la Targa Giovani – e costituiscono i migliori esempi di come si formano in Italia i futuri designer.
La selezione è curata come ogni anno da un apposito gruppo di lavoro, l’Osservatorio permanente del Design: oltre cento esperti (anche esterni all’ADI) che per tutto l’arco dell’anno, regione per regione, scelgono i migliori prodotti di design di ogni anno da proporre per la pubblicazione e per la mostra.

La tesi di laurea di Naike Cogliati era stata presentata un anno fa proprio qui nella sezione Students Projects di Madec.
La luce, indispensabile elemento vitale dell’uomo, convive in questi dispositivi dalla forte connotazione tecnologica e dalla gentile provocazione stilistico/formale.

Vuoi vedere il progetto di Naike Cogliati?
Clicca ADI Design Index 2015

SuNight, Pocket-Sun, Accordion Light sarà in mostra nello spazio espositivo ADI per EXPO in via Bramante 42 a Milano tutti i giorni dalle 10 alle 19 dal 5 al 9 ottobre 2015 e nella Serra Espositiva dell’Orto Botanico Largo Cristina di Svezia 24 a Roma dalle 9 alle 18.30 dal 16 al 25 ottobre 2015

Material design. Contaminazioni Ceramiche

Workshop tirocinanti – prof. Marinella Ferrara

Titolo: Material design. Contaminazioni Ceramiche

Partner aziendale: Micacera

Il workshop, concentrato in un tempo molto breve (presentazione + 5 giorni), si avvale della collaborazione con l’azienda Micacera (micacera.com), che produce e commercializza oggetti ceramici della tradizionale calatina.

L’obiettivo del workshop è la progettazione di nuove collezioni di oggetti in ceramica per gli ambienti domestici interni (zona giorno, cucina e bagno) ed esterni (terrazzi, balconi, giardini) che tengano conto dei contemporanei e futuri stili di vita.

Il tema progettuale è la “contaminazione”, come ibridazione di funzioni, contesti d’uso, forme, materiali e linguaggi espressivi.

Particolare attenzione sarà posta sulle “qualità soft” del materiale: effetti superficiali di texture, rugosità, lucentezze, colori, trasparenze, effetti di profondità, ecc…

I risultati di apprendimento riguardano la conoscenza del materiale ceramico, della progettazione delle qualità soft del materiale ceramico e la capacità di comprendere un brief aziendale, di rapportarsi con le esigenze di un’impresa, di comprendere i limiti tecnici e temporali calandosi in un reale tema produttivo.

NEWS MICACERA

Scelti da Madec dal Salone del Mobile 2015

di Naike Cogliati

Si è da poco concluso l’annuale appuntamento con il Salone del Mobile 2015 tenutosi dal 14 al 19 aprile presso il polo fieristico di Milano Rho/Pero. Ogni anno di più questo evento dimostra l’impegno delle aziende e dei designer nel migliorare la nostra vita attraverso nuovi oggetti e dispositivi che tengono il passo con l’evoluzione continua delle esigenze delle persone, assecondando le tendenze verso la sostenibilità degli stili di vita, la tecnologia e la domotica, e adattando l’insorgenza di gusti sempre più specifici. Tanti prodotti che combinano ricerca e innovazione.

Tra i tanti esposti Madec ne ha scelti otto, in cui il materiale fa da protagonista, di seguito illustrati.

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